Giunti a questo punto della pandemia da coronavirus sembra che tutti, giovani e meno giovani, abbiano partecipato ad almeno una videochiamata. Tuttavia, nonostante i vantaggi offerti dalle app video, non sono mancate conseguenze spiacevoli. Gli attacchi di Zoombombing, per esempio, ci hanno fatto notare che il nostro rapido tentativo di adattamento ha spesso sacrificato la sicurezza. Con la crescita costante della necessità di videoconnettersi e con l’introduzione di un numero sempre maggiore di strumenti, è importante essere consapevoli delle comuni insidie in materia di sicurezza e privacy. Ecco una guida che offre una breve panoramica degli strumenti video più popolari per aiutarvi a scegliere le app video più adatte alle vostre esigenze.
Come valutare la privacy e la sicurezza delle app per videoconferenze
Uno dei criteri più significativi per valutare la privacy di una piattaforma per videoconferenze è la crittografia end-to-end. Quando la crittografia end-to-end è attiva, la comunicazione viene crittografata dal mittente; in questo modo nessun soggetto terzo è in grado di decifrare i dati comunicati o memorizzati. Tutto ciò che viene detto o condiviso via video può essere visualizzato e ascoltato soltanto dagli utenti e dai destinatari veri e propri: un aspetto fondamentale specialmente per chi ospita videoconferenze per la comunicazione aziendale.
È inoltre essenziale scoprire se il fornitore dello strumento raccolga o memorizzi informazioni personali e, se sì, come vengono utilizzate. Ad esempio, vorrete certamente sapere se i vostri dati verranno venduti a terzi o ad inserzionisti. I fornitori dovrebbero rispettare le normative sulla privacy in vigore, come il RGDP dell’Unione Europea e il California’s Consumer Privacy Act. Inoltre, è importante stabilire se l’host della videochiamata sia in grado di raccogliere o memorizzare informazioni personali.
Scelta dell’app per videoconferenze per lo smart working
Zoom
Nonostante i suoi numerosi problemi di privacy abbiano fatto notizia, Zoom è ancora una delle applicazioni video più popolari. È gratuita, non ci sono software da scaricare e supporta conversazioni di gruppo con fino a 100 partecipanti. Nonostante gli sforzi di Zoom per uscire dalle recenti traversie, permangono problemi di sicurezza e privacy. Se utilizzate l’app, assicuratevi quindi di seguire alcuni passaggi consigliati per una maggiore sicurezza.
Skype
Per molti di noi, Skype è il punto di riferimento per le videochiamate. Di proprietà di Microsoft dal 2011, la versione Skype for Business (disponibile fino al 31 luglio 2021) supporta conversazioni di gruppo con parecchi partecipanti, mentre la versione gratuita supporta conversazioni con un massimo di 50 partecipanti. Gli host, che devono avere un account (gli invitati no), controllano chi può partecipare alla videochiamata. Sebbene le sessioni siano crittografate, e quindi proteggano gli utenti da potenziali intercettazioni, lo sono soltanto tra il dispositivo dell’utente e i server di Microsoft. Ciò significa che, tecnicamente, Microsoft potrebbe avere accesso alle conversazioni. È possibile ridurre al minimo alcune altre vulnerabilità di sicurezza ad esempio utilizzando una VPN e assicurandosi che Skype sia aggiornato.
Google Meet
Google ha appena annunciato che il suo servizio per videoconferenze Google Meet (noto in precedenza come Hangouts Meet) da ora è gratuito per chiunque possieda un account Google. Al momento la versione gratuita supporta chiamate di qualsiasi durata con fino a 100 partecipanti, ma da ottobre qualcosa cambierà. Per quanto riguarda la privacy, Meet offre la stessa protezione a cui Google si attiene normalmente. I dati degli utenti e delle videoconferenze vengono crittografati in transito e lo strumento offre funzionalità anti-abuso predefinite per una sicurezza extra.
Microsoft Teams
Gli utenti di Office 365 possono effettuare videoconferenze tramite Microsoft Teams (che sostituisce Skype for Business) con un massimo di 250 partecipanti e tenere presentazioni in diretta per massimo 10 000 persone. In termini di privacy, Microsoft sostiene che i dati di Teams non vengono utilizzati per fornire annunci, non viene misurato il livello di attenzione dei partecipanti e tutti i dati vengono eliminati allo scadere dell’abbonamento. Gli host possono gestire i partecipanti e decidere chi ha accesso alle informazioni della videochiamata. Inoltre: “Crittografiamo i dati in transito e in sosta, memorizzandoli nella nostra rete sicura di data center, e utilizziamo il protocollo SRTP (Secure Real-time Transport Protocol) per la condivisione di video, audio e desktop”, afferma Microsoft.
Scelta delle app video per connettersi con amici e familiari
FaceTime
Se tutti coloro con cui desiderate chattare possiedono un dispositivo Apple, prendete in considerazione FaceTime, soprattutto per quanto riguarda la privacy. L’app utilizza la crittografia end-to-end e in questo modo, secondo la politica di Apple, non c’è la possibilità di visualizzare le vostre conversazioni.
Houseparty
Houseparty, che in questi giorni sta facendo molto clamore (in parte a causa di alcune indiscrezioni su una possibile violazione della protezione), offre funzionalità divertenti che lo rendono adatto per conversazioni informali. Pur garantendo una certa sicurezza, come la possibilità di bloccare le chat room per impedire l’accesso a ospiti non invitati, la sua informativa sulla privacy lascia all’azienda un ampio margine per raccogliere tutta una serie di dati personali. Gli utenti possono proteggere in qualche modo la propria privacy passando alla modalità privata e disabilitando il rilevamento della posizione dalle impostazioni.
Jitsi Meet
Jitsi Meet, una piattaforma gratuita e open source, offre un modo semplice per connettersi con un massimo di 75 partecipanti. Gli utenti non hanno bisogno di scaricare nulla per organizzare una videochiamata e gli invitati ricevono un URL per partecipare. Le funzionalità di sicurezza includono la protezione delle riunioni con password per evitare ospiti indesiderati e, in termini di privacy, le videochiamate sono protette con una crittografia hop-by-hop. Ciò significa che tutto quello che è diretto al server viene crittografato, poi decrittografato sul server e infine ricrittografato e inviato ai partecipanti della videochiamata. Soltanto coloro che gestiscono il server hanno la possibilità di intercettare le conversazioni.
Facebook Messenger Rooms
La nuovissima app Messenger Rooms consente a chiunque possieda un account Facebook di organizzare una videochiamata e invitare altri partecipanti, anche sprovvisti di account Facebook. Chi crea la chat room controlla chi entra aprendo una chat room per i propri amici di Facebook oppure inviando appositi inviti. È possibile bloccare le chat room per impedire l’accesso di partecipanti indesiderati. Le chat room possono ospitare un massimo di 50 partecipanti per qualsiasi durata. Basata su Messenger, l’app video Rooms non offre la crittografia end-to-end e raccoglie i dati degli utenti indipendentemente dal fatto che abbiano partecipato tramite l’app oppure effettuando il login all’account.
Qualsiasi app video decidiate di utilizzare, date un’occhiata alle funzionalità di privacy che è possibile configurare nelle impostazioni e assicuratevi sempre di utilizzare la versione più aggiornata così da essere protetti dalle ultime patch di sicurezza. Potete gestire in modo semplice la vostra sicurezza e la vostra privacy con Avira Free Security, uno strumento all-in-one che include antivirus, VPN gratuita, aggiornamento software e molto altro.