Se Elizabeth Barrett Browning lavorasse come data broker, ossia come rivenditore di dati, scriverebbe ugualmente il suo Sonetto 43, ma anziché di amore parlerebbe “della profondità, dell’ampiezza e dell’altezza” del tracking moderno.
I poeti potranno anche scrivere dell’amore, ma la vita moderna, specialmente quando si tratta di Internet, è fatta di dati. Dietro la facciata di un Internet libero, si nascondono diverse tecnologie che hanno come unico scopo quello di raccogliere informazioni sugli utenti. Si potrebbe affermare che amiamo i dati “liberamente e con purezza”.
Ricordiamo che il tracking è per il nostro bene!
Intrecciando fra loro i dati sull’uso di Internet, su interessi, pagamenti e sulla posizione del dispositivo, con i dati provenienti da un paio di altre fonti, i data broker costruiscono profili utente personalizzati per campagne pubblicitarie mirate e non solo. Non resta che chiarire se l’utente di un dispositivo voglia essere monitorato così da vicino e abbia realmente acconsentito alla raccolta di tali dati. Nel recente caso della tecnologia di tracking di SilverPush, FTC e Avira hanno chiarito che il consenso dell’utente è un requisito imprescindibile e non un’opzione.
Le misurazioni “a occhio” sono un lontano ricordo
Agli albori di Internet, le principali statistiche sugli utenti si basavano su misurazioni approssimative del numero di persone che aveva visitato la pagina. Da allora, le tecnologie di tracking sono diventate molto più sofisticate, tanto che comprendono canvas, cookie, super cookie, pixel di monitoraggio, beacon e beacon audio. I dati che raccolgono sugli utenti possono includere l’indirizzo IP e il codice MAC dei dispositivi, la posizione e molto altro.
Il punto non è la tecnologia, ma l’utente
Al di là di questa tecnologia specifica, un modo per iniziare a identificare e bloccare i tracker è quello di usare il browser Avira Scout con Privacy Badger. La funzionalità sviluppata dall’Electronic Frontier Foundation (EFF) contribuisce a bloccare le pubblicità e i tracker spia. In più, mostrando i tracker bloccati, consente all’utente di farsi un’idea di quanto sia ampia l’industria del tracking.
Per gli utenti che si servono quotidianamente del computer è difficile comprendere che tutte le attività online vengono sorvegliate. Se da un lato potrebbe sembrare un gesto altruistico, finalizzato a inviarti una pubblicità migliore, dall’altro potrebbe essere scellerato. Non si può mai sapere.
Esistono quattro problemi principali legati ai data broker e alla loro raccolta dei dati:
- A volte non chiedono il permesso all’utente
- Raccolgono più dati di quanti si possa immaginare
- Una volta raccolti, tali dati possono essere rivenduti senza limitazioni
Sì, una volta fornita, l’informazione non potrà più essere recuperata e non ci sarà più modo di reimpossessarsi della propria privacy.
La poesia dei dati è eterna
Infatti, se Elizabeth Barrett Browning lavorasse nel settore dei dati e dovesse aggiornare il suo Sonetto 43, il risultato potrebbe essere questo:
Come ti rintraccio? Lasciami dire in quanti modi.
Ti rintraccio nella profondità, nell’ampiezza e nell’altezza
Che i miei tracker possono raggiungere, quando oltre il tangibile
Accarezzano le estremità dell’Essere e del Web ideale.
Ti rintraccio nelle ricerche del quieto vivere quotidiano,
Alla luce del giorno e al lume del display…