Non capita spesso che governi, società, istituzioni accademiche e cittadini privati di tutto il mondo si trovino d’accordo in modo unanime su qualcosa: la nostra privacy è sotto attacco e tutti noi dobbiamo agire. Per questo motivo il Consiglio d’Europa ha istituito nel 2006 la Giornata della protezione dei dati, che si celebra il 28 gennaio di ogni anno (gli Stati Uniti hanno iniziato a riconoscere il proprio Data Privacy Day nel 2009) e mira a sensibilizzare alla protezione dei dati e ai diritti dell’individuo, oltre a promuovere buone pratiche per la privacy dei dati.
In pratica serve a darci una svegliata annuale. Tutti noi siamo colpevoli di vagare come sonnambuli per le strade digitali della nostra vita, clic dopo clic. Comprendiamo veramente cosa sta succedendo e i rischi che corriamo ogni volta che accendiamo il portatile o lo smartphone, pubblichiamo quella stupida foto o facciamo clic su un link?
Ogni clic avvia una catena internazionale di eventi, mentre le aziende, gli inserzionisti e persino i criminali informatici si mettono in moto intercettandoci, creando corrispondenze, profilandoci… Veniamo incessantemente sfruttati per fornire i nostri dati e ogni mossa che facciamo viene registrata. I dati sono denaro e c’è una somma enorme su ciascuna nostra “testa” virtuale. Cosa? Non vi piace essere una merce? Ricordate Facebook e Cambridge Analytica? Tali violazioni dei dati e invasioni della privacy non sono casi rari, ma la nuova norma.
La privacy influisce anche sulla libertà di parola
Twittate da ubriachi? Non è più solo il vostro vicino che può sentirvi, ma un potenziale pubblico di miliardi di persone. Ed esisterà per sempre. Ci sono casi di dipendenti licenziati a causa di post privati, a seconda delle impostazioni di sicurezza dei social media, che possono essere letti dai datori di lavoro indignati. Potete scegliere se rimanere in silenzio, parlare con cautela oppure se adottare misure costanti per tutelare la vostra privacy e il vostro diritto di espressione.
Privacy e sicurezza devono andare di pari passo
Michelle Dennedy, SEO di DrumWave, ci ricorda che sicurezza e privacy sono alleati perfetti, ma non sono la stessa cosa: entrambe sono fondamentali per proteggere i dati, le identità e intere reputazioni. ” Se tenete alla larga i cattivi ma non controllate chi vede i vostri contenuti e se questi vengono condivisi in modo sicuro, allora privacy e sicurezza non stanno andando di pari passo. In realtà state mettendo a rischio entrambe.
Riprendete il controllo
Tutti dobbiamo essere continuamente informati sui rischi della tecnologia che usiamo e sulle scelte che facciamo. La privacy è già morta, nonostante le sofisticate tecnologie di sicurezza che usiamo? Non deve esserlo per forza, ma ora è una sfida e non un diritto.
Per stare al sicuro adottate queste buone pratiche:
- Volete navigare in modo anonimo e alla larga da terzi che cercano di monitorare le vostre attività? Una VPN come Phantom VPN è essenziale, soprattutto quando ci si connette a reti Wi-Fi non protette.
- Password123? Evitate di utilizzare password deboli o ripetute. Scegliete un password manager per generarne di super sicure in pochi secondi. Per di più, le ricorda tutte al posto vostro.
- Impedite alle aziende di tracciarvi e bloccate gli annunci mirati con un componente aggiuntivo per browser gratuito e discreto, come Avira Safe Shopping.
- Adorate Facebook e gli altri social media? Dovete controllare periodicamente le impostazioni di sicurezza di tutti gli account social. Purtroppo, non potete fidarvi nemmeno del vostro PC, perché può inviare dati privati a Microsoft e ad altri fornitori di software. Sapevate che anche Microsoft tiene traccia della vostra posizione? Per fortuna, potete ottimizzare la vostra privacy automaticamente: provate una soluzione rapida come Avira Privacy Pal.
L’impegno di Avira per la vostra sicurezza, ogni giorno
Avira, leader nel settore della sicurezza informatica e della privacy con 30 anni di storia, è orgogliosa di rappresentare tutto l’anno i valori della Giornata della protezione dei dati.
Sapevate che siamo stati i pionieri originari del modello commerciale del software freemium? Proprio così: mettiamo a disposizione di tutti gratuitamente i nostri prodotti leader di mercato, perché riteniamo che la sicurezza e la privacy siano un diritto e non un privilegio. Guardate in questo video cosa dice Travis Witteveen, CEO di Avira, sulla privacy. (video in inglese)