Sorseggiare rilassati un caffè e allo stesso tempo aprire e-mail sull’hotspot del locale e leggere i messaggi: quello che in altri paesi succede già tutti i giorni, è ancora un po’ difficoltoso qui da noi. Quando si è fuori casa, soprattutto in vacanza, gli hotspot gratuiti sono dunque molto trafficati. Certo anche qui fioriscono sempre più oasi per queste navigazioni. Come succede in Germania, dove la grande coalizione, infatti, si è coalizzata per abolire la cosiddetta “responsabilità indiretta”. Così chiunque può rendere pubblico il proprio Wi-Fi senza dover temere di ledere i diritti di terzi. Via libera dunque agli hotspot gratis in tutto il Paese. Tutto perfetto? Purtroppo no. Con i Wi-Fi pubblici senza password nasce una nuova situazione pericolosa.
Gratis ma pericoloso
Gli accessi Wi-Fi liberi senza password sono infatti un ghiotto boccone non soltanto per chi naviga, ma anche per gli hacker e altri cyber criminali. Se si tratta solo di dare uno sguardo al tempo o alle news, oppure di pianificare un percorso, non ci sono problemi. Anche se qualcuno vi spia alle spalle, non è poi così grave. La situazione si aggrava però in quelle operazioni in cui confluiscono dati personali. In linea di principio è il caso di tutti i servizi in cui occorre registrarsi, ad esempio WhatsApp, Facebook, servizi sul Cloud e soprattutto l’online banking.
Spalancato come un portone
Wi-Fi liberi e senza codifica sono un invito per gli hacker a carpire informazioni come credenziali di login. Infatti, contrariamente a quanto accade nella rete domestica privata, i navigatori dei Wi-Fi pubblici non navigano mai da soli. Se insieme a voi nella stessa rete stanno navigano degli hacker, per loro è facile leggere o manipolare il traffico dei vostri dati. Non deve trattarsi necessariamente di specialisti, perché l’impegno tecnico è davvero minimo. Chiunque può scaricare da Internet dei tool programmati appositamente a questo scopo. Un altro trucco: l’hacker configura un hotspot proprio e aspetta che una vittima vi acceda. Allora per lui sarà ancora più facile intercettare il traffico di dati, perché tutto passa attraverso il suo router.
Difficoltà a riconoscere il pericolo
Allora il problema per gli utenti consiste nel fatto che è impossibile riconoscere immediatamente se un hotspot pubblico è sicuro e quando invece sarebbe meglio lasciarlo perdere. Nomi di Wi-Fi dal suono serioso non sono assolutamente garanzia di sicurezza. In definitiva anche i truffatori possono chiamare il loro hotspot “Ristorante Chef Luigi” o “Caffè Corona”. Anche un login che sembra sicuro perché effettuato inserendo indirizzo e-mail e password non garantisce la sicurezza della rete. In conclusione, è meglio rinunciare ai Wi-Fi liberi? Il rischio è troppo alto?
Auto-proteggersi
No. Se non siete in grado di stabilire se un hotspot sia o meno sicuro, preoccupatevi piuttosto di mettere in sicurezza il vostro dispositivo. Presupposti fondamentali sono un sistema operativo aggiornato, un browser nuovo e un programma antivirus alla versione più aggiornata (eccezione iOS). Questo in generale dovrebbe valere per le connessioni a Internet. La protezione migliore è piuttosto quella data dall’utilizzo di una cosiddetta connessione VPN. Un servizio di questo tipo, semplicemente premendo un pulsante, crea un tunnel protetto in cui i dati vengono trasmessi al server del provider VPN. Tutte le navigazioni in Internet sono anonimizzate e i vostri dati sono immuni da qualsiasi attacco. Suona complicato, ma in realtà è molto semplice. Ad esempio, con Avira Phantom VPN gratuito. Prendete inoltre in considerazione i nostri suggerimenti sulla sicurezza, e navigherete rilassati e sicuri anche in reti di terzi.
I 5 migliori suggerimenti per la sicurezza dei Wi-Fi pubblici
- Essere diffidenti: se avete connesso il vostro smartphone, tablet o notebook a un Wi-Fi pubblico, dovete tenere presente che il traffico di dati viene condiviso con terzi. Per questo motivo, non digitate informazioni personali, a meno che non abbiate adottato misure di sicurezza specifiche, come la configurazione di un tunnel VPN.
- Disattivare la connessione Wi-Fi automatica: per gli hacker è un gioco da ragazzi creare un hotspot. Se sussistono determinate condizioni, gli smartphone però si connettono da soli a reti wireless non codificate nei dintorni. Disattivate quindi questa funzionalità nelle impostazioni del vostro smartphone.
- Meglio chiedere: nell’elenco dei Wi-Fi spuntano nomi che risuonano come il nome della location in cui vi trovate? È preferibile chiedere a un impiegato qual è il Wi-Fi a cui è meglio connettersi. Background: gli hacker disseminano volentieri come trappole hotspot che con il loro nome attirano le vittime.
- Attenzione all’ambiente circostante: i criminali spiano i vostri dati non soltanto tramite gli hotspot. Se non siete cauti, quando immettete le vostre credenziali di login, ad esempio, è possibile che vengano lette anche non dalle immediate vicinanze. Accertatevi dunque che non ci sia nessuno a spiarvi alle spalle.
- Chiudere le app non necessarie: molte app si connettono in background a Internet, se c’è una connessione aperta. Quindi meno app sono in funzione, minore è la superficie di attacco per gli hacker.