Perché dovremmo portarci dentro casa uno speaker connesso (e magari tanto altro)? Prima di averlo sembra tutto alquanto inutile, ma una volta attivato la vita cambia per sempre. È davvero così radicale? Forse non in tutti i casi, ma è molto probabile che chi ha provato per la prima volta un altoparlante intelligente cominci a usarlo sempre più, per chiedere qualcosa di veramente utile oltre ai soliti aneddoti e barzellette.
Facciamo un esempio. Da qualche settimana è arrivato in Italia Google Home, in versione compatta e classica. A un prezzo di poco meno di 80 euro si può piazzare dovunque tra le pareti domestiche un oggetto relativamente piccolo e discreto, ma pronto per ogni occasione. Che si tratti del meteo, degli aggiornamenti sul traffico o delle ultime notizie dalle fonti preferite, basta la sola voce per attivarlo e dialogare con naturalezza.
Come dispositivo da mettere in bella mostra, lo speaker 2.0 punta molto sul design per ottenere successo. Quasi tutti somigliano a profumatori domestici e il motivo è semplice: in questo modo possono adattarsi un po’ a ogni luogo e ambiente, senza risultare indiscreti. Facciamo una carrellata dei principali altoparlanti connessi da comprare oggi.
Google Home
L’aspetto è interessante, anche perché la sua base può essere cambiata e sostituita con modelli colorati, per adattare il dispositivo alla stanza in cui si trova. Si basa sull’Assistente Google, che è intelligente ma non ancora così completo. Può rispondere su molti argomenti e pecca per mancanza di conoscenza su altri, ma è la vera risposta ad Amazon Echo, soprattutto perché a differenza di quest’ultimo controlla meglio alcuni gadget connessi e app sullo smartphone.
Sito web: Google Home
Amazon Echo Dot
La seconda generazione di Echo è più piccola ed elegante dell’originale e la sua copertura esterna può essere sostituita con colori e fantasie differenti. Un miglioramento del firmware ha reso l’altoparlante ancora più performante e completo, merito anche di Alexa che cresce di giorno in giorno.
Sito web: Amazon Echo Dot
Apple HomePod
Il primo altoparlante smart di Apple è davvero un ottimo prodotto. Può regolare automaticamente le impostazioni audio in base alla stanza in cui è posizionato e si collega senza problemi agli altri iDevice presenti. Tuttavia, il grado di comprensione e risposta di Siri è in leggero ritardo sia rispetto ad Alexa che a Google Assistant e inoltre soffre di alcune limitazioni, come l’impossibilità di gestire alcune app di terze parti per usi specifici. L’unica musica che può avviare da qui è infatti quella di Apple Music, per cui chi non ha un abbonamento resta fregato.
Sito web: Apple HomePod
JBL Link 20
Un problema comune alla maggior parte degli altoparlanti intelligenti è che devono essere collegati a una presa di corrente. Il JBL Link 20 è invece alimentato a batteria e con una carica completa può continuare a pompare audio almeno fino a 10 ore. La qualità sonora è ottima, anche per quelle occasioni in cui volete estendere la portata di Google Assistant fino a un’altra stanza. Inoltre resiste all’acqua per un massimo di 30 minuti.
Sito web: JBL Link 20
Eufy Genie
Per pochi euro, Eufy Genie è una buona alternativa economica al già economico Echo Dot. Con un singolo altoparlante da 2 watt, Genie offre un audio migliore rispetto al piccolino di Amazon ma non dispone di Bluetooth, quindi se si desidera collegare un altoparlante aggiuntivo è necessario utilizzare il cavo audio da 3,5 mm incluso.
Sito web: Eufy Genie
Consigli
Prima di acquistare uno speaker intelligente, pensate a come desiderate utilizzarlo. Se sarà l’unico dispositivo in salotto a riprodurre musica, allora dovrà avere una buona qualità audio. Anche se il suono è importante, non dovrebbe essere necessariamente il fattore decisivo. Ad esempio, Google Home Mini è forse il diffusore meno potente in circolazione, ma le sue dimensioni ridotte e il prezzo accattivante (oltre al design elegante) lo rendono un’ottima scelta per chi ha già una cassa potente e vorrebbe solo un’aggiunta smart da cui ottenere risposte veloci.