Tutti parlano continuamente del crimine informatico. Delle conseguenze delle grandi botnet, di chi ha subito un attacco hacker e dell’ultimo ransomware che sta provocando danni devastanti. Ma solitamente nessuno parla di chi si cela dietro a questi crimini. E proprio qui entra in gioco l’elenco dei grandi ricercati dall’FBI per crimini informatici.
La crème de la crème dei pirati informatici
Ma chi è su questo elenco? Solitamente i criminali che hanno arrecato i maggiori danni con la loro pirateria online e chi è stato identificato come autore di un determinato reato informatico.
Il Mabna Institute
Le prime otto facce dell’elenco appartengono all’Iranian Mabna Institute. Pare che Seyed Ali Mirkarimi, Abdollah Karima, Mostafa Sadeghi, Sajjad Tahmasebi, Mohammed Reza Sabahi, Roozbeh Sabahi, e Abuzar Gohari Moqadam fossero tutti hacker “impiegati” qui e sospettati di aver rubato dati per poi venderli a università e al governo iraniano.
Behzad Mesri
Se questo nome non ti suona nuovo, probabilmente ricordi bene: Mesri era l’hacker responsabile dell’attacco al Trono di Spade nel 2017. Già allora l’iraniano si infiltrò nell’emittente televisiva HBO, rubò informazioni sugli episodi inediti di numerose serie per ricattare HBO e tentò di estorcere circa 6 milioni di dollari.
Danial Jeloudar e Arash Amiri Abedian
I due iraniani sono accusati di aver usato malware per rubare dati di carte di credito e altre informazioni personali al fine di organizzare truffe di merci e servizi. Nel febbraio 2012 Abedian inviò a Jeloudar circa 30.000 documenti di pagamenti con carte di credito che usò per i suoi piani. Inoltre, Jeloudar rubò informazioni sui clienti da una società con sede in California e minacciò di farle trapelare. Più avanti la stessa società subì un attacco DDoS sferrato dallo stesso criminale.
Mohammad Saeed Ajily e Mohammad Reza Rezakhah
Ajily e Rezakhah sono ricercati per aver presumibilmente cercato di intromettersi ed essersi infiltrati in diverse industrie americane della difesa. Volevano rubare software e informazioni per poi venderle a diversi governi, tra cui quello iraniano. Una delle società era l’appaltatore Vermont, che è responsabile della produzione di software sviluppati per analisi aerodinamiche e progettazione di missili.
Alexsey Belan
Alexsey Belan era già presente sull’elenco l’anno scorso e le autorità avevano addirittura offerto una cospicua ricompensa per la sua cattura: ben $100.000. Il russo è ricercato per essersi presumibilmente introdotto nella rete delle tre principali imprese di e-commerce con sede negli Stati Uniti. In seguito ha tentato di vendere i nomi utente e le password rubati sul mercato nero.
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