Il 2020 è stato un anno eccezionale sotto molti aspetti. Il panorama globale delle minacce ha subito un notevole impatto, con i criminali informatici che hanno sfruttato la COVID-19 come elemento centrale per le loro campagne di phishing.
Il malware di Windows è ancora la forza dominante, ma la quantità di minacce indipendenti dalle piattaforme aumenta di mese in mese. Sia i malware OSX che quelli Android si sono affermati nei rispettivi ambienti e ciascuno presenta una combinazione unica di categorie di minacce.
Le nostre mappe termiche delle minacce mostrano inoltre evidenti differenze geografiche nella diffusione di ciascun tipo di malware, con alcune nazioni e regioni più inclini a essere attaccate rispetto ad altre.
Panoramica mondiale del 2020 e confronto con il 2019
Solo un mese del 2020 ha avuto un volume complessivo di attacchi nettamente inferiore rispetto al 2019: agosto. L’aumento maggiore può essere individuato all’inizio dell’anno, con un picco considerevole in aprile, oltre agli ultimi periodi dell’anno a partire all’incirca da settembre. La situazione dovuta alla COVID-19 è stata certamente un fattore trainante per i numeri di inizio anno, ma l’attività sembra essersi stabilizzata intorno a giugno.
Rispetto al 2019, la quantità di minacce evitate a livello globale è aumentata di circa il 15% e soprattutto i primi mesi del 2020 hanno avuto il maggiore impatto su questa cifra.
Nell’ultimo anno abbiamo registrato il numero più alto di sempre di minacce malware uniche.
Il nostro database è cresciuto da 556 milioni nel 2019 a 652 milioni di minacce stimate alla fine del 2020, il che significa che circa il 17% di tutte le minacce riscontrate da Avira e dai suoi clienti è stato rilevato negli ultimi 12 mesi. Anche se questi numeri non ci rivelano quante minacce si possono effettivamente incontrare, tracciano però un quadro chiaro del fatto che gli autori di malware di tutto il mondo stanno producendo un flusso quasi infinito di malware.
Diamo un’occhiata a quali tipi di attacchi sono stati bloccati da Avira nel 2020. Questi dati includono tutte le piattaforme (Windows, macOS e Android) e mostrano in quali paesi abbiamo riscontrato un maggior numero di attacchi dannosi agli utenti e ai loro dispositivi. I paesi visualizzati in rosso sono quelli con un tasso di attacchi più elevato, quindi più chiaro è il colore, meno probabilità ci sono che un utente in quel paese sia stato attaccato da malware.
Minacce web
I blocchi di URL e il phishing costituiscono la percentuale maggiore in questa categoria.
Un blocco di URL si verifica quando l’antivirus entra in azione nel caso in cui l’utente acceda accidentalmente a una pagina infetta. In genere, queste pagine di phishing imitano banche o servizi web popolari come PayPal o eBay. Una volta che l’ignaro utente ha digitato il suo nome utente e password, solitamente la pagina lo reindirizza alla pagina web ebay.com o paypal.com vera e propria, facendo credere alla vittima di aver sbagliato a digitare. Questo fa sì che gli account vengano spesso compromessi senza che gli utenti se ne accorgano, motivo per cui ancora oggi si può affermare che l’online banking non è sicuro.
Questa categoria dipende fortemente dalle campagne di phishing attive, come le email di phishing che indirizzano l’utente verso una falsa pagina di login, e le cifre possono oscillare enormemente tra alcune settimane e altre.
Minacce web per paese
La nostra mappa termica dipinge un quadro chiaro: nei paesi del nord la probabilità di imbattersi in una pagina web dannosa è molto più elevata che nei paesi dell’emisfero meridionale. Tuttavia, questo non impedisce all’India di piazzarsi nuovamente vicino alla cima alla classifica, insieme a Singapore, Danimarca e Stati Uniti (rischio altissimo di attacchi web). Seguono i paesi scandinavi, le isole britanniche e il Belgio.
Nella zona medio-alta troviamo l’Europa centrale con la regione DACH, la Francia, l’Italia e la Spagna (livello delle minacce elevato).
Il livello più basso di blocco degli URL è stato registrato in Nord Africa e nella regione dell’Asia occidentale (livello delle minacce medio-basso).
Le minacce Android più importanti del 2020
Il 2020 ha visto un aumento del 35% dei rilevamenti complessivi di banker Android, il che può essere facilmente spiegato con l’aumento delle attività di online banking su dispositivi mobili durante l’anno.
Ecco le minacce più importanti che hanno definito la scena dei malware per Android nel 2020:
Applicazioni a tema COVID-19
Come accennato in precedenza, con l’inizio della pandemia di COVID-19, gli autori di malware hanno creato strategie di ogni tipo per sfruttare la paura e il desiderio di conoscenza degli utenti. Un esempio è una variante del trojan bancario Cerberus, comunemente chiamato “Corona-Apps.apk”, che utilizza tattiche di phishing e l’analogia con il nome del virus per ingannare gli utenti e indurli a installarlo nello smartphone.
“Da molto tempo gli autori di malware usano trucchi psicologici per attirare utenti ignari. Attualmente ci troviamo in una situazione in cui molte persone cercano risposte e sono preoccupate a causa della COVID-19. Gli autori di malware stanno sfruttando espressamente questa incertezza”, spiega Alexander Vukcevic, responsabile di Avira Protection Labs.
Stalkerware
Le applicazioni rilevate come stalkerware (note anche come spouseware) sono un sottogruppo della categoria di malware spyware e possono compromettere la privacy dell’utente e la sicurezza del sistema locale. L’app può essere installata senza che il proprietario ne sia a conoscenza o abbia dato il suo consenso e viene utilizzata per spiare e monitorare segretamente le informazioni personali della vittima: immagini, video, messaggi, dati di localizzazione.
A causa della crescente attività di applicazioni stalkerware in ambiente Android, Avira si è unita alla Coalition against Stalkerware (Coalizione contro gli stalkerware) per aiutare a combattere questa minaccia. Maggiori dettagli sull’argomento e un’analisi di una tipica applicazione stalkerware sono disponibili in questo articolo.
Trojan bancari Android
I troiani bancari hanno sempre giocato un ruolo importante nella scena del malware per Android, e quest’anno non ha fatto eccezione. Oltre a sfruttare la COVID-19 come travestimento, i trojan bancari adottano anche il loro approccio classico: si camuffano da applicazioni di utilizzo comune, richiedono autorizzazioni insolite e tentano di rubare i dati delle carte di credito.
Minacce Android per paese
La pandemia ha accresciuto il desiderio di informarsi dei cittadini, che sono caduti vittime di ogni tipo di tattica creata dagli autori di malware per Android: si tratta per lo più di applicazioni che sostengono di comunicare all’utente se è stato infettato o meno o semplicemente includono nel nome dell’app parole chiave specifiche legate al coronavirus (“corona”, “covid”, ecc.).
Sulla nostra mappa termica globale notiamo un’altra tendenza differente rispetto al passato. Le minacce Android sono più frequenti in Iran, Algeria, India o Pakistan (livello di minaccia Android molto elevato), mentre in Giappone, Canada o Finlandia (livello di minaccia Android medio) gli utenti sono esposti a un numero di attacchi sensibilmente inferiore. Tuttavia, la quantità complessiva è in qualche modo equilibrata, e ciò significa che solo pochi paesi hanno un livello di minacce significativamente più alto o più basso della media.
Minacce macOS
Spesso si pensa che macOS sia esente da malware. C’è stato certamente un tempo in cui questo era vero, ma con l’attuale tasso di adozione dell’ambiente macOS gli autori di malware hanno da tempo trovato il modo di penetrare nei sistemi OSX.
Gli adware e le PUA rappresentano oltre la metà di tutti i rilevamenti per macOS di quest’anno.
Fare in modo che il software risulti in qualche modo legittimo è il modo più semplice per superare i filtri che Apple ha messo in atto, mentre continua a generare entrate attraverso lo spam pubblicitario sul sistema infetto. Oltre a questo, ci sono naturalmente anche malware più classici, come screen-locker o stealer.
Alcune applicazioni dannose, distribuite tramite pacchetti di installazione, spam o falsi aggiornamenti di Adobe Flash Player, mostrano una combinazione di più comportamenti potenzialmente indesiderati, come la pubblicità invadente e la modifica del motore di ricerca predefinito dell’utente (che può causare problemi di privacy all’utente).
Gli attacchi basati su script e Office sono molto comuni su macOS e costituiscono il 21,5% del totale.
Gli attacchi basati su script e Office sono di solito infettori di primo livello, il che significa che scaricano il carico utile effettivo dopo essere riusciti a infiltrarsi in un sistema.
Minacce macOS per paese
Per quanto riguarda l’ambiente macOS, la situazione è completamente diversa da quella dei sistemi Android: qui vediamo infatti la mappa divisa a metà. Da un lato i paesi con un rischio di infezione da elevato a molto elevato, mentre dall’altro i paesi con un numero basso o molto basso di attacchi registrati.
Chiaramente, gli autori di malware OSX e i distributori di adware si stanno concentrando sui mercati con il più alto tasso di adozione di dispositivi Apple, con gli Stati Uniti in cima alla lista (minaccia OSX molto alta), seguiti da Canada, Europa occidentale, Australia e Giappone (minaccia OSX da alta a molto alta).
Sono pochissimi i paesi che si trovano in una “via di mezzo”: ne sono un esempio l’Italia e la Cina, con cifre ancora alte, ma notevolmente inferiori a quelle sopra citate. Il Sud America, l’Africa e l’Asia non sono, salvo alcune eccezioni, un bersaglio comune per gli attacchi malware basati su macOS.
Minacce IoT
Anche il panorama delle minacce IoT continua a crescere nel 2020. Dal momento che sempre più persone restano a casa, aumenta anche la quantità di dispositivi intelligenti acquistati e installati, che sono costantemente collegati al web. Sebbene la maggior parte di questi dispositivi possa essere considerata sicura, ce ne sono anche svariate decine di vulnerabili a causa di lacune di sicurezza nelle configurazioni hardware e software.
Poiché di solito non vi è alcun coinvolgimento degli utenti, che potrebbero essere indotti con l’inganno a installare malware, come nel caso di un’app adware o un’email di phishing, le minacce dell’Internet degli oggetti concentrano i loro sforzi su questi due vettori di infezione:
- Sfruttamento delle vulnerabilità legate all’esecuzione del codice in modalità remota
- Appropriazione delle credenziali tramite attacchi di forza bruta
La seconda opzione è particolarmente tragica, poiché dipende solo da password standard invariate o da password non abbastanza efficaci per dispositivi che sono spesso connessi a Internet in modo permanente.
Più difficili da evitare sono quelle minacce che sfruttano le vulnerabilità note nei dispositivi. In particolare, i dispositivi IoT più vecchi sono soggetti a vulnerabilità di sicurezza non risolte, che i criminali informatici possono utilizzare per penetrare illegalmente nelle reti domestiche o aziendali.
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