Circa il 60% dei cittadini dell’UE utilizza l’online banking. In Scandinavia, il 90% dei cittadini effettua transazioni bancarie online! Se questo non è amore! Diversamente dalla banca “fisica”, quella online è sempre aperta e non ti obbliga ad uscire di casa quando piove. Tutte le tue operazioni finanziarie, dal pagamento delle bollette ai bonifici bancari, sono a portata di clic. Ma i conti bancari online piacciono molto anche agli hacker.
Da uno studio condotto da Gartner, società di consulenza, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione, è emerso che ogni anno gli istituti finanziari possono potenzialmente subire perdite comprese tra i 100 e i 300 miliardi di dollari a causa di attacchi informatici. Avete sicuramente sbuffato pensando che tanto una cosa simile non vi riguarderà mai. Ma pensateci bene e non dimenticate che un hacker può mettere le mani sulle vostre finanze con grande facilità.
Segui questi passaggi per proteggere le tue transazioni dalle minacce informatiche
Le tue transazioni di fronte alle minacce informatiche
Mai sentito parlare di malware? Si tratta di software che danneggiano un dispositivo, come un computer o un cellulare, e riescono ad accedere al conto bancario dell’utente allentando la sicurezza della rete.
Spoofing: sembra il nome del personaggio di un cartone animato, ma in realtà descrive un tipo di attacco in cui un hacker sostituisce l’URL del sito della banca della vittima attraverso un URL molto simile. L’utente effettua il login come di consueto, ma i suoi dati (e anche i suoi soldi) finiscono nelle mani del truffatore.
Phishing: un altro metodo comune utilizzato dagli hacker per ingannare le persone e convincerle a fornire informazioni personali. Un’email dannosa che conduce a un sito contraffatto, un falso messaggio dalla banca con informazioni sul proprio conto o interessanti vantaggi per i clienti ed ecco che le credenziali non sono più segrete.
Man in the middle (MITM): come dice il nome, l’aggressore intercetta la connessione tra l’utente e il server della banca. Il pirata informatico deve accedere a un router Wi-Fi non sicuro o a un server DNS compromesso per poter reindirizzare l’utente dal sito legittimo della banca al sito contraffatto dove potrà appropriarsi delle sue credenziali di accesso.
Attacchi trojan: l’hacker installa un codice dannoso, sotto forma di programma keylogger, sul computer della vittima e riesce così ad impadronirsi dei dati di accesso al conto bancario e quindi a intascarsi i soldi.
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