Che cos’è TCP/IP e cosa può fare?

Tutti ormai pensiamo che Internet non abbia più segreti per noi, ma ad esempio sapevi che alla base c’è un protocollo chiamato TCP/IP? Proprio come gli esseri umani, anche i computer hanno bisogno di parlare tra loro usando un “linguaggio” comune e TCP è nato addirittura prima di Ethernet. Se ti stai chiedendo cosa significhi TCP/IP (e cosa sia Ethernet), sei nel posto giusto. Comprendere la tecnologia alla base degli acronimi può aiutarti a capire meglio in che modo il computer si connette ad altri sistemi. Puoi anche mantenere più sicura la tua connessione con la versione gratuita di Avira Phantom VPN.  

 

Che cos’è TCP/IP e cosa significa? 

Così come senza regole e infrastrutture comuni la nostra società precipiterebbe nel caos, lo stesso vale per il mondo online di oggi. TCP/IP è uno standard di comunicazione, vale a dire un set di norme comuni che regolano il formato dei dati inviati su Internet o attraverso un’altra rete. Sta per Transmission Control Protocol/Internet Protocol ed essenzialmente consente ai computer di comunicare in rete parlando tutti la stessa lingua. Per essere più precisi, non si tratta di un singolo protocollo ma di un’intera suite. Possiamo anche parlare di “stack” TCP/IP, che è semplicemente un altro modo per indicare una suite di protocolli Internet.    

Se ti stai ancora chiedendo “Ma perché dovrebbe importarmi?”, considera per un secondo per cosa usi abitualmente il computer. Per inviare e-mail? Per pubblicare aggiornamenti sui social media? Per guardare Netflix? La maggior parte dei computer diventa veramente utile solo quando può comunicare con altri computer, spesso di aziende diverse e in parti differenti del mondo. Queste connessioni coinvolgono una moltitudine di persone, programmi, sistemi e linguaggi: la confusione sarebbe totale se non esistesse uno standard di comunicazione concordato.  

Siamo partiti da questo caos. Inizialmente, i computer di ogni produttore avevano il proprio modo di comunicare, ma i limiti di questa situazione sono apparsi subito evidenti. TCP/IP è stato sviluppato durante la guerra fredda, quando il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti ha deciso di connettere i computer all’interno delle proprie reti e tra loro oltre i confini nazionali. L’obiettivo era quello di creare un sistema che specificasse esattamente le modalità di trasferimento dei dati da un computer all’altro, con precisione militare per così dire, ed è per questo che TCP/IP ha sempre dato la massima priorità a uniformità e accuratezza. È stato ufficializzato dall’agenzia governativa statunitense DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) alla fine degli anni Sessanta e adottato come primo protocollo standard per ARPANET, il predecessore dell’attuale Internet. TCP/IP è stato quindi adottato dalle agenzie governative e dalle università di tutto il mondo e oggi è lo standard globale per le comunicazioni su Internet.  

Per capire meglio come funziona, pensiamo ai vecchi centralini telefonici che si vedono ancora in qualche film. Un operatore collegava manualmente i cavi per creare una connessione elettronica tra i ricevitori. A questo punto, i dati (la voce) potevano transitare lungo questo percorso. TCP/IP si basa su un concetto analogo, ma usa dati senza connessione suddivisi in più blocchi chiamati “pacchetti di dati”. Come un pacco fisico in un centro di smistamento, ogni blocco viene inviato a destinazione utilizzando il miglior percorso disponibile.  

Cosa fa TCP/IP?  

È il protocollo di comunicazione alla base di Internet, quindi è indispensabile per il corretto funzionamento della rete e la trasmissione accurata dei dati. In altre parole, il destinatario deve ricevere quello che il mittente ha originariamente inviato. Questo obiettivo viene raggiunto in diversi passaggi. Torniamo all’ufficio postale virtuale che gestisce i pacchetti di dati. TCP/IP suddivide ogni messaggio in blocchi, riassemblandoli in messaggi completi quando arrivano a destinazione.  

Anche se tutto questo scomporre e riassemblare può sembrare una perdita di tempo, immagina cosa accadrebbe se un intero messaggio venisse inviato integralmente e si verificassero dei problemi? Non arriverebbe nulla. Con TCP/IP i pacchetti di dati raggiungono l’altro computer seguendo percorsi diversi. Se un percorso è interrotto o congestionato, i pacchetti possono procedere agilmente lungo altre vie. Se ne va perso uno, potrebbe esserci un piccolo intoppo, ma il resto dei dati può proseguire. Questo reindirizzamento automatico e la resilienza sono i due pilastri del protocollo TCP/IP. 

È importante notare che i dati non vengono distribuiti in blocchi casuali per l’invio, ma sono accuratamente suddivisi tramite un processo in quattro fasi. Ti spiegheremo ora perché il modello TCP/IP è paragonabile a una torta nuziale a più strati.  

Che cos’è il modello TCP/IP e come funziona? 

Non importa se stai inviando un messaggio, un file o una foto su Internet: viene tutto elaborato allo stesso modo attraverso una procedura articolata in quattro livelli. I dati inviati procedono attraverso i diversi livelli in un ordine specifico, quindi tornano indietro attraverso questi livelli nell’ordine inverso quando vengono riassemblati all’arrivo. Questi passaggi metodici rappresentano il modo in cui viene standardizzato il processo TCP/IP e il motivo per cui il sistema funziona in maniera così accurata ed efficiente. I livelli possono essere aggiornati per migliorare le prestazioni o la sicurezza, ma non sono consentite scorciatoie o deviazioni creative. 

Andremo ora a esaminare in dettaglio i quattro livelli. Ognuno ha la propria funzione e insieme sono definiti “suite di protocolli” (o stack):  

Livello 1: accesso alla rete  

Questo primo livello comprende cavi Ethernet, schede di interfaccia di rete, driver di dispositivo e così via, essenzialmente tutte le parti di un’infrastruttura fisica che consentono ai computer di comunicare tra loro tramite Internet. Qui si trova anche l’infrastruttura tecnica, compreso il codice che converte i dati digitali in segnali trasmissibili. Questo livello è noto anche come livello di collegamento dati o livello fisico. 

Riepilogo: ci sono componenti fisici coinvolti nell’invio e nella ricezione dei dati? Allora sei nel primo livello.    

Livello 2: Internet 

Il livello Internet è noto anche con il nome di livello di rete e controlla il flusso e l’instradamento del traffico per garantire che i dati procedano in modo rapido e accurato. Questo è anche il livello in cui i pacchetti di dati vengono riassemblati quando arrivano a destinazione.  

Riepilogo: i pacchetti di dati si muovono ad altissima velocità? Benvenuto nel secondo livello.  

Livello 3: trasporto  

In questo livello i dati sono suddivisi in pacchetti pronti per l’invio. Il livello di trasporto riconosce i pacchetti che riceve dal mittente e si assicura che il destinatario ne confermi la ricezione.  

Riepilogo: può essere paragonato a un servizio di consegna con firma al ritiro. 

Livello 4: applicazione  

Il livello di applicazione si trova al vertice dell’architettura TCP/IP e include tutti i processi necessari per distribuire i dati, come e-mail, app di messaggistica e programmi di archiviazione cloud. La maggior parte di questi processi è costituita da servizi utente, vale a dire quello con cui l’utente finale interagisce quando invia o riceve dati. 

Riepilogo: è il livello che ti consente, ad esempio, di pubblicare una foto.   

Qual è la differenza tra TCP e IP? 

Sono due protocolli distinti per le reti di computer ed entrambi sono indispensabili per comunicare online senza interruzioni. Sono anche perfettamente integrati pur avendo ruoli molto diversi.  

Ecco TCP in azione: essendo l’acronimo di Transmission Control Protocol, già dal nome si dovrebbe capire quello che fa: distribuire dati in modo affidabile tramite un flusso di byte. Quando arrivi in un sito Web, ad esempio, un server invia un file HTML al tuo computer. Questo avviene tramite un protocollo specializzato chiamato HTTP che ordina a TCP di attivare la connessione e inviare il file (giusto). Una volta ricevuto l’ordine, TCP suddivide il file in pacchetti di dati, etichetta ciascun pacchetto con un numero e li invia. I dati non arrivano direttamente al destinatario, ma fanno una prima tappa in corrispondenza di un altro protocollo essenziale: IP. A questo punto, i pacchetti prendono tutti percorsi diversi finché non raggiungono la stessa destinazione. TCP attende l’arrivo di tutti i pacchetti della “consegna” prevista e quindi conferma il trasferimento (o richiede una ritrasmissione).  

Ecco cosa fa IP: il protocollo IP (Internet Protocol o protocollo Internet) assegna indirizzi IP ai dispositivi in rete in modo da controllare dove sono diretti i dati. Pertanto, i router ricevono sia i dati che l’indirizzo IP di destinazione. Senza queste informazioni, per fare un esempio nel mondo reale, sarebbe come vagare senza meta per la città senza avere gli indirizzi a cui recapitare la posta. Allo stesso modo, i pacchetti di dati andrebbero persi durante il transito senza una destinazione fissa. A differenza degli indirizzi fisici, però, ogni indirizzo IP è una stringa di numeri ed eventualmente lettere. Anche se i numeri sembrano assegnati in modo casuale, alla base c’è un metodo (matematico). L’indirizzo viene assegnato da un organismo internazionale, l’Internet Assigned Numbers Authority (IANA). Anche se svolge un ruolo fondamentale nel garantire il funzionamento del mondo virtuale, la maggior parte di noi non ne ha mai sentito parlare. Se ti stai chiedendo perché gli indirizzi IP siano una lunga stringa di numeri mentre i siti Web hanno nomi reali, puoi ringraziare il Domain Name System (DNS). Questo sistema converte i numeri IP in testo dal momento che il cervello umano tende a ricordare con più facilità le parole.  

TCP e IP di solito vengono utilizzati insieme con il nome di “TCP/IP” perché funzionano in tandem. TCP si occupa della consegna dei dati e IP è responsabile dell’indirizzo a cui sono diretti tali dati.  

Fai attenzione: i pacchetti di dati non sono privati 

I pacchetti di dati possono essere visti e letti da altri utenti mentre avanzano verso la loro destinazione. Ecco perché è altamente consigliato utilizzare una rete privata virtuale o VPN per proteggere la privacy online e rendere più sicura la navigazione. Una VPN ottiene questo risultato crittografando i dati in modo che non possano essere letti da terzi anche in caso di intercettazione. È particolarmente importante ricorrere a una VPN, come Avira Phantom VPN, quando si inviano dati personali, come l’indirizzo di casa, o informazioni finanziarie riservate. Non cedere mai alla tentazione di inviare dati sensibili su una rete Wi-Fi pubblica. Non puoi mai sapere chi ti sta osservando… 

Una VPN reindirizza inoltre i dati attraverso un tunnel tra il tuo dispositivo e Internet, in modo che l’indirizzo IP effettivo risulti mascherato. Quando i dati vengono trasmessi, risulteranno provenienti dal server VPN e non dal tuo dispositivo personale.  

 

Esistono diversi tipi di indirizzi IP? TCP/IP funziona con tutti? 

Sì, esistono vari tipi di indirizzi IP, ma non preoccuparti di utilizzare quello “sbagliato”: qualunque sia quello in uso, dovrebbe funzionare con TCP/IP. Tutti gli indirizzi IP rientrano in una di queste quattro categorie e hanno caratteristiche e modalità di utilizzo uniche: 

Esiste anche una nuova versione dell’indirizzo IP chiamata IPv6. L’indirizzo IP tradizionale è di tipo IPv4 (protocollo Internet versione 4) ed è costituito da quattro serie di numeri, ciascuno compreso tra 0 e 255, separati da punti. IPv4 è stato sviluppato negli anni Ottanta e, avendo un limite teorico di circa 4,3 miliardi di indirizzi, nessuno si è mai preoccupato che si potessero esaurire. E invece è proprio quello che ha iniziato ad accadere alla fine degli anni Novanta. È stato allora che ha fatto il suo ingresso IPv6, che utilizza lo straordinario formato numerico di indirizzi a 128 bit formattati come otto gruppi di quattro numeri esadecimali separati da due punti, pertanto è improbabile che si esauriranno un’altra volta (gli esperti concordano sul fatto che 340 undecillion di indirizzi probabilmente saranno sufficienti).  

Attualmente, il nuovo formato coesiste pacificamente con il precedente, ma IPv4 sta per essere gradualmente abbandonato a favore del più esteso IPv6. Puoi approfondire ulteriormente la storia dello scontro tra IPv4 e IPv6 qui 

È necessario configurare TCP/IP? E qual è il mio indirizzo TCP/IP? 

Fortunatamente, di solito non è necessario, perché è integrato di serie nella stragrande maggioranza dei computer, quindi non è richiesta la configurazione manuale. Di fatto, TCP/IP è dato così per scontato che, nonostante sia il protocollo più utilizzato sul Web, la maggior parte degli utenti non è nemmeno a conoscenza della sua esistenza.  

Ogni computer ha il proprio indirizzo TCP/IP e in genere lo comunica automaticamente. Devi semplicemente connetterti alla rete wireless locale e sei pronto per iniziare. A volte, tuttavia, potrebbe essere necessario comunicare espressamente a un’applicazione l’indirizzo TCP/IP. Ecco come trovarlo rapidamente: Vai nel tuo motore di ricerca preferito e digita la frase “qual è il mio indirizzo IP”. Esistono anche servizi gratuiti di ricerca online come WhatIsMyIPAddress.com che eseguono la ricerca in registri pubblici.  

Anche se di solito è semplice trovare un indirizzo IP pubblico o esterno, se stai cercando un indirizzo IP locale (interno o privato), avrai bisogno di qualche competenza investigativa in più. La procedura dipende dal sistema operativo utilizzato. Ecco, ad esempio, come trovare l’indirizzo IP in Windows 11:  

  1. Apri il menu Start di Windows e fai clic su Impostazioni. Seleziona quindi Rete e Internet nel pannello a sinistra.
  2. Fai clic su Proprietà
  3. Scorri verso il basso per visualizzare l’indirizzo IP locale o entrambi gli indirizzi IPv4 e IPv6.  

Esiste un’alternativa a TCP/IP? Sì! Ti presentiamo OSI  

Sapevi che esiste un altro protocollo che consente ai computer di comunicare in rete? Si chiama Open Systems Interconnection (OSI) ed è costituito da ben sette livelli. È stato il primo modello standard per le comunicazioni di rete ed è stato adottato da tutte le principali società informatiche e di telecomunicazioni all’inizio degli anni Ottanta. Le cose sembravano andare bene per OSI, ma poi la moderna rete Internet ha optato per qualcosa di più semplice, il modello TCP/IP in quattro livelli. Questo non vuol dire che non ci sia posto per OSI. Viene ancora utilizzato, principalmente per aiutare a comprendere come funzionano le reti e per risolvere i problemi di rete. 

Proteggi la tua privacy online con Avira Phantom VPN  

Per quanto TCP/IP sia il protocollo più comune, non è il più sicuro. Anche pochi minuti su una rete Wi-Fi pubblica sono sufficienti per condividere involontariamente informazioni riservate. Ecco perché gli esperti di sicurezza consigliano di utilizzare una VPN, come Avira Phantom VPN, basata sulla crittografia AES a 256 bit standard del settore. Una VPN è considerata più sicura dei protocolli TCP o IP standard.  

Inoltre, con una VPN potrai mascherare il tuo indirizzo IP in modo che quello che fai online non risulti visibile a tutti. Può anche aiutarti a salvaguardare la privacy, crittografando la tua connessione a Internet. In questo modo tracker, criminali informatici e altre terze parti indesiderate non saranno in grado di intercettare i siti Web visitati e i dati condivisi. È anche meno probabile che riescano a recuperare le credenziali per accedere successivamente ai tuoi account online. Se la privacy online è una tua priorità, una VPN è fondamentale.  

 

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